ALIMENTAZIONE

NUTRIENTI

L’alimentazione ha il compito di rifornire il corpo umano di proteine, glucidi, lipidi, sali minerali, vitamine e acqua, essenziali per il funzionamento.
Carboidrati, proteine, grassiacqua sono detti macronutrienti e sono presenti in grandi quantità̀ nel nostro organismo. Sali minerali e vitamine sono i micronutrienti, presenti in piccole quantità.

I nutrienti che hanno funzione energetica sono i glucidi e i lipidi, in minor misura le proteine, mentre acqua, sali minerali e vitamine non sono sostanze nutritive ma svolgono una fondamentale azione di regolazione delle funzioni.

  • PROTEINE

Le proteine sono composte da molte unità costitutive, note come aminoacidi.  Il nostro corpo ha bisogno di proteine per fornire aminoacidi per la crescita e il mantenimento delle nostre cellule e dei tessuti.  Questo processo (noto come ‘sintesi proteica’) richiede una fornitura continua di aminoacidi. Ciò significa che dobbiamo assumere proteine alimentari per far fronte alla richiesta di aminoacidi del nostro corpo. Un’adeguata assunzione proteica è particolarmente importante durante i periodi di rapida crescita o di aumentata richiesta, come infanzia, adolescenza, gravidanza e allattamento.

La carne bianca (pollame e pesce) non è associata al rischio di cancro. Un’assunzione inversamente elevata di pesce porta una protezione significativa. Una delle principali differenze tra carne rossa e bianca è la molecola dell’eme nei muscoli mioglobina, che è presente nella carne rossa in alte concentrazioni. Pollame e pesce hanno quantità dieci volte inferiori di molecole di Eme. L’Eme è un componente dell’emoglobina e di altre proteine, che contiene il ferro in una forma particolare. Le proteine del gruppo Eme (componente dell’emoglobina- ferro legato all’emoglobina) trasporta ossigeno ai tessuti. È importante per il corpo e lo possiamo trovare normalmente nella carne rossa e nella carne bianca, nella carne rossa 10 volte di più che nella carne bianca.

La carne processata e quella che si associa al rischio di cancro insieme alla carne cotta alla brace.

  • LIPIDI

I lipidi, o grassi, sono i nutrienti con il più alto potere calorico: producono 9,3 kcal/g, il doppio degli altri nutrienti. Svolgono funzione energetica, termoregolatrice, di veicolo per sostanze essenziali (vitamine liposolubili) e di supporto degli organi interni (grasso strutturale).
Sono soprattutto immagazzinati nel tessuto adiposo per essere portati al momento del bisogno alle cellule che li usano per produrre energia. Oli e grassi sono contenuti in alimenti di origine animale (latte, burro, formaggi, carni, salumi) o vegetale (olio di oliva e di semi).

I risultati di diversi studi epidemiologici hanno mostrato una correlazione tra un elevato consumo di grassi e un maggiore rischio di sviluppare un tumore del colon-retto.

 

L’IMPORTANZA DI UNA BUONA ALIMENTAZIONE

Di importanza fondamentale  è partire da subito con uno stile alimentare equilibrato per tenere lontani il cancro colon rettale, gli altri tipi di tumore, e tante altre patologie che attaccano l’organismo. La correlazione è stata evidenziata nel report dell’American Institute for Cancer Research e del World Cancer Research Fund nel 2018. Si è appurato che portare abitualmente a tavola i cereali integrali protegge dal cancro al colon-retto. Tra i consumatori di circa tre porzioni al giorno di cereali integrali, per un apporto complessivo di 90 g, il rischio di ammalarsi di tumore al colon risultava ridotto del 17%. È la conferma dell’effetto protettivo delle fibre. Evidenze, queste, che vedono la dieta mediterranea agire come uno scudo nei riguardi del tumore. Per contro, il rischio cresce portando in tavola troppo spesso carne rossa, soprattutto se lavorata (per esempio i salumi). Il pericolo aumenta ancora se si bevono abitualmente bevande alcoliche, si è sovrappeso od obesi.

 

DIETE PRINCIPALI NEL MONDO

  • DIETA MEDITERRANEA

Quella maggiormente associata a un’alimentazione preventiva è la dieta mediterranea. Questo insieme di abitudini consiste principalmente nel favorire determinati alimenti (cereali integrali, verdure e frutta fresca, legumi, olio extravergine di oliva, frutta secca e semi, pesce) e nel limitarne altri (bevande alcoliche, carni lavorate, carni rosse, dolciumi). adesione alla dieta mediterranea era associata a un minor rischio di mortalità nei sopravvissuti al cancro del colon-retto e della prostata

 

  • DIETA VEGETARIANA 

La dieta vegetariana non è quindi un regime alimentare privo di cibi di origine animale e, contrariamente ad altre correnti di pensiero simili, risulta sostenibile e potenzialmente equilibrata.

La dieta vegetariana non è una dieta vegana – che rinuncia, oltre ai prodotti di origine animale, anche a tutti i derivati – né tantomeno una dieta crudista (basata solo su frutta e verdura crude), o una dieta fruttista (consente solo frutta, semi oleosi e semi germogliati) oppure una dieta eco-vegana (dieta vegana che implica di consumare solo prodotti derivanti da agricoltura di tipo biologico).

 

  • DIETA VEGANA 

La dieta vegana è un regime alimentare che non comprende nessun alimento di origine animale (carne, pesce, latte e derivati, uova e miele) e si basa sul consumo di cereali, legumi, verdura e frutta, sia fresca che secca, oli vegetali, bevande vegetali, semi.

SALUTE: motivata con i benefici per la salute di una dieta a base vegetale (riduzione dei livelli di colesterolo, prevenzione di molte patologie, migliore controllo del peso).

l’alimentazione vegana si basa su 6 gruppi alimentari, ovvero: cereali, cibi proteici (legumi e altri cibi ricchi di proteine, esclusi tutti gli alimenti proteici di origine animale, ovvero carne, pesce, uova, latte e derivati), verdura, frutta, frutta secca e semi oleaginosi e grassi.

 

  • DIETA CHETOGENICA 

La dieta chetogenica (in inglese ketogenic diet o keto diet) è uno schema nutrizionale: a basso contenuto di calorie (dieta ipocalorica), a basso contenuto percentuale e assoluto di carboidrati (dieta low carb), ad alto contenuto percentuale di proteine, anche se la quantità assoluta (in grammi) è più spesso di media entità – ricordiamo che gli amminoacidi neoglucogenetici possono venire utilizzati dal fegato per produrre glucosio e ad alto contenuto percentuale di lipidi.

Il meccanismo di funzionamento della dieta chetogenica si basa sulla riduzione delle calorie e dei carboidrati alimentari che, in associazione ad un giusto livello di proteine e un elevato contenuto percentuale di grassi, dovrebbe migliorare la lipolisi e l’ossidazione lipidica cellulare, quindi il consumo totale di grassi ottimizzando il dimagrimento. La produzione di corpi chetonici, che dev’essere assolutamente controllata, ha la funzione di moderare lo stimolo dell’appetito – per il loro effetto anoressizzante.

La dieta chetogenica può portare a: aumento della filtrazione renale e della diuresi (escrezione dei corpi chetonici e delle scorie azotate), tendenza alla disidratazione, aumento del carico di lavoro dei reni ed un possibile effetto tossico sui reni da parte dei corpi chetonici.

 

 

RELAZIONE TRA DIETA E CANCRO AL COLON

Il rischio di sviluppare un cancro colon-rettale è risultato legato, oltre alla familiarità (obesità), all’introito calorico, alla dieta western  e al consumo di diversi alimenti, fra cui snack calorici, succhi di frutta, bevande zuccherate. Dato il peso che cibi e bevande dolci hanno nella dieta dei paesi occidentali, la questione è di non poco rilievo. Il cancro del colon-retto è una delle cosiddette malattie occidentalizzate e la seconda causa di morte per cancro in tutto il mondo. I dati di letteratura suggeriscono che il rischio di cancro del colon-retto è aumentato dal consumo di carne trasformata e in misura minore non trasformata. Viceversa l’assunzione di frutta e verdura risulta protettiva verso il cancro, e che la composizione degli alimenti influisce sulla salute del colon e sul rischio di cancro. Il microbiota intestinale può fermentare residui dietetici complessi resistenti alla digestione da parte degli enzimi. Questo processo fornisce energia al microbiota, ma culmina nel rilascio di acidi grassi, incluso il butirrato. Il butirrato ha una notevole gamma di proprietà benefiche per la salute del colon. la restrizione calorica o l’aumento dell’esposizione agli acidi grassi n-3, sulforafano, chafuroside, curcumina e dibenzoilmetano sono stati segnalati come protettivi. I grassi totali, le calorie e l’acido all-trans retinoico sono associati a un aumento del rischio. Quella maggiormente associata a un’alimentazione preventiva è la dieta mediterranea. Questo insieme di abitudini consiste principalmente nel favorire determinati alimenti (cereali integrali, verdure e frutta fresca, legumi, olio extravergine di oliva, frutta secca e semi, pesce) e nel limitarne altri (bevande alcoliche, carni lavorate, carni rosse, dolciumi). adesione alla dieta mediterranea era associata a un minor rischio di mortalità nei sopravvissuti al cancro del colon-retto e della prostata

 

STILE DI VITA

Adottare uno stile di vita sano può contribuire significativamente alla prevenzione del cancro al colon. Ecco alcune linee guida da seguire per ridurre il rischio di sviluppare questa malattia.

 

  • ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA

Consumare una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali e legumi. Questi alimenti sono ricchi di fibre, vitamine, minerali e antiossidanti che aiutano a mantenere il colon sano. Limitare il consumo di carne rossa e processata, poiché studi hanno mostrato una correlazione tra un’elevata assunzione di carne rossa e un aumento del rischio di cancro al colon. Inoltre, evitare il consumo eccessivo di cibi ad alto contenuto di grassi saturi e zuccheri.

 

  • MANTIENERE IL NORMOPESO

L’obesità è associata a un rischio aumentato di cancro al colon. Cercare di mantenere un peso adeguato attraverso una combinazione di alimentazione equilibrata e attività fisica regolare. Svolgere almeno 150 minuti di attività fisica di intensità moderata ogni settimana, come camminare, fare jogging, nuotare o praticare sport.

 

 

  • LIMITARE IL CONSUMO DI ALCOLICI

Il consumo eccessivo di alcol è stato associato a un aumento del rischio di cancro al colon. Limitare il consumo di alcol a livelli moderati o evitalo del tutto, se possibile. Le linee guida suggeriscono che le donne dovrebbero limitare il consumo di un drink alcolico al giorno, mentre gli uomini dovrebbero limitarsi a due drink al giorno.

 

  • NON FUMARE

Il fumo di sigaretta è collegato a un aumento del rischio di diversi tipi di cancro, tra cui il cancro al colon. Anche il fumo passivo può aumentare il rischio, quindi si consiglia evitare ambienti in cui si fuma.

 

  • SOTTOPORSI A SCREENING REGOLARI

Gli esami di screening possono individuare precocemente polipi o tumori nel colon o nel retto, anche prima che si manifestino sintomi. Consulta il tuo medico per valutare la necessità di esami di screening, come la colonscopia, la sigmoidoscopia o i test delle feci per il sangue occulto. La frequenza degli screening dipenderà dai tuoi fattori di rischio individuali e dalle raccomandazioni mediche.

 

  • TIENITI IN MOVIMENTO

Riduci il tempo trascorso inattivo, come seduto davanti al computer o alla televisione per lunghi periodi di tempo. Cerca di essere più attivo nella tua vita quotidiana, come camminando di più, utilizzando le scale invece dell’ascensore o dedicando del tempo a attività all’aperto.

 

  • GESTISCI LO STRESS

Lo stress cronico può avere un impatto negativo sulla tua salute generale, compreso il rischio di cancro. Trova modi sani per gestire lo stress, come la meditazione, l’esercizio fisico regolare, il tempo per te stesso o il supporto psicologico, se necessario. Ricorda che la prevenzione del cancro al colon non può garantire una protezione assoluta, ma può ridurre significativamente il rischio di sviluppare la malattia. È importante adottare uno stile di vita sano nel suo complesso, che includa una combinazione di una dieta equilibrata, attività fisica regolare, evitare l’abuso di alcol e di fumo, e sottoporsi a controlli di screening regolari.

 

  • HAI CASI IN FAMIGLIA?

Se hai una storia familiare di cancro al colon o hai altri fattori di rischio significativi, come una malattia infiammatoria intestinale, potresti aver bisogno di un monitoraggio più frequente o di iniziare gli esami di screening in età giovanile.